L’8 marzo 2021 sarà il nostro diciottesimo compleanno. I Vincanto diventano maggiorenni! Per festeggiarlo nei prossimi giorni faremo un conto alla rovescia anno per anno, ripercorrendo insieme a voi alcune tappe della nostra storia, estraendo qualche documento “raro” dalle nostre “teche”.

2003-l’anno zero!

Il 2003 è stato l’anno del nostro inizio ufficiale con il nome Vincanto, anche se in realtà due concertini c’erano già stati alla fine del 2002. Le prove erano cominciate prima, forse durante l’estate. Allora eravamo in quattro, due femmine e due maschi, come i ricchi e poveri, ma il primo concerto a onor del vero lo fecero solo Ilaria e Alessandro, perché Simone ed Elena non potevano esserci. Fu in occasione dell’anniversario della deportazione dei cittadini empolesi avvenuta appunto l’8 marzo del 1944. Nel corso degli anni poi sono state moltissime le occasioni in cui abbiamo suonato in eventi legati al ricordo e alla memoria. Nel pomeriggio poi il quartetto al completo si esibì per lo SPI di Empoli, che invece celebrava la Festa della donna. Da allora non abbiamo più smesso di suonare. Ogni concerto ne chiamava un altro: c’era sempre qualcuno alla fine che ci chiedeva i nostri contatti e ci invitava da un’altra parte. In effetti nel 2003 facemmo ben 16 concerti (l’elenco completo qui), che non sono affatto pochi, specialmente per un gruppo NEOnato.

Cosa piaceva? Non lo sappiamo…forse colpiva il fatto che fossimo così giovani (86 anni in 4), forse arrivava il fatto che adoravamo cantare quelle canzoni e che ci divertivamo tanto, forse piaceva che fossimo irriverenti e un po’ dissacranti, forse ci premiava il fatto che all’epoca i gruppi che facevano questi repertori erano veramente pochissimi e quindi era raro sentire questi brani, forse al pubblico un po’ in su con l’età dava speranza che dei giovani cantassero cose con contenuti politici e protestatari che ormai pensavano dimenticate…certamente eravamo autoreferenziali (lo siamo rimasti per molto tempo, forse per sempre), sprecisi, inconsapevoli, forse anche una puntina presuntuosi nella nostra convinzione, ma anche a nostro modo già professionali per la serietà con cui ci preparavamo e per come riuscivamo a gestire le cose, tutto sommato. Ad esempio comprammo quasi subito un buon impianto con l’aiuto dei genitori di Ilaria che ci prestarono una piccola somma (restituita a tempo di record) e di Paolo che colse l’occasione per comprare un po’ di attrezzatura ed imparare a fare il fonico, attività che poi è diventata il suo mestiere (e siccome è uno dei migliori in circolazione possiamo dire che noi gli dobbiamo tantissimo ma che il mondo invece deve essere grato a noi, che altrimenti magari diventava un ingegnere qualsiasi). Simone non aveva ancora una fisarmonica (l’avrebbe comprata nell’estate del 2004) e al suo posto usava una tastiera che ne imitava il suono. Ci rendevamo conto che era brutto, ma avevamo l’urgenza di fare i nostri concerti (o anche solo le prove) e non potevano essere simili bazzecole a fermarci.

Un’idea di “come ci vedevano” all’epoca potete farvela leggendo questa “recensione semiseria” di Pilade Cantini ad un nostro concerto del settembre 2003. Era la prima volta che ci sentiva, poi avremmo fatto tante cose insieme. La trovate qui.

I nostri committenti all’epoca erano quasi sempre lo SPI, le feste dell’Unità e quelle di Liberazione, ma ci furono alcune eccezioni di cui due a tema “enologico”: la manifestazione “Di vino in frasca” al Centro sociale Intifada (per fortuna non ci sono documenti e anche i ricordi sono piuttosto annebbiati) e la Festa del vino novello alle Cantine Montalbano, sulla quale fu composta anche una canzone il cui incipit recitava

“Cantine Montalbano/a i’ Terrafino/in via livornese a i’ nove d’i’ mese

c’è i’ vin bono/c’è i Vincanto/C’è Rosanna co’ i’ Vinsanto”

e il ritornello invece era

“Bevi i’ vino/ quello bono/bevi i’ vino/quello d’i’Terrafino./

Bevi tanto/bevi piano/bevi Chianti Montalbano”.

Un grande successo…Ci si divertiva con poco (il nostro amico Gianni Casalini una volta, molti anni dopo, commentò: il giorno che daranno il premio Tenco ad Alessandro io mi alzerò dal pubblico e tirerò fuori questa come motivazione per levarglielo).

Il concerto ad ogni modo per noi fu memorabile: ci invitarono a pranzo e lì si cominciò a bere…il concertò iniziò alle 15:00 e finì circa 5 ore e svariate caraffe di vino dopo, con un repertorio che spaziava dai cantautori italiani al popolare e forse anche altro: tutto quello che sapevamo suonare, più o meno. Poi dopo andammo a mangiare la pizza, tutti felici. La leggenda racconta che il nostro fonico Paolo si sia riportato a casa un capitello della segnaletica stradale al quale era abbracciato e dal quale non ne voleva sapere di staccarsi.

Decisamente il nome Vincanto non ci è mai stato bene come in quei primi anni.

Qui trovate una galleria di foto commentate del 2003. Buon divertimento!

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