Continuiamo il conto alla rovescia verso l’otto marzo, giorno del nostro diciottesimo compleanno. Eccoci nel 2007, rimasti in tre ma sempre più determinati.

Lamporecchio è nota a tutti per i brigidini. Nella nostra storia è legata ad un incontro speciale. Nel mese di febbraio 2007, infatti, proprio in quel di Lamporecchio Ilaria e Alessandro ebbero modo di partecipare ad un laboratorio di Sandra Boninelli, una delle più straordinarie interpreti e ricercatrici di canti della tradizione orale. In quell’occasione oltre a Sandra conobbero anche Serena Malvestiti, voce e anima profondamente radicate in quel mondo in cui noi stavamo muovendo i primi passi. Iniziò quel giorno un rapporto fruttuoso e ininterrotto con il coro di cui Serena faceva e fa parte, i Pane e guerra di Bergamo. Fu a partire da quel laboratorio che maturarono in noi due esigenze: quella di approfondire al meglio il mondo del canto di tradizione orale e quella di restituire quelle conoscenze. Grazie Sandra, a Francesca Breschi, successivamente a Giovanna Marini e ad altri incontri e corsi che abbiamo avuto la fortuna di fare e seguire, il bagaglio del nostro sapere si fece un po’ più consistente; Così più forte si fece la voglia di cantare e far cantare. Da poco il nostro quartetto si era trasformato in un trio e forse fu proprio questa nuova consapevolezza a darci la spinta per proseguire. Simone si era già diplomato in pianoforte e stava seguendo la scuola superiore di specializzazione in direzione di coro ad Arezzo; anche questo ci dava un po’ di coraggio.

Il primo esperimento fu un corso dedicato ai canti popolari strutturato in moduli di 10 incontri e fu possibile grazie all’impegno (e alla fiducia) del circolo Agorà di Pisa. Per sette anni (fino a giugno 2014) decine e decine di appassionati si sono susseguiti fra le fila del corso, fino a creare qualcosa di più simile ad un coro strutturato: Il Coro Popolare Agorà. Era una grande famiglia, con tutti i pro e i contro delle famiglie. Parlavamo di come erano nati i canti, della storia e delle storie che vi erano legate; provavamo a cantare e far cantare le canzoni di lotta, le ballate narrative e gli stornelli; si discuteva di tutto, tanto, forse troppo, ma con vera passione ed entusiasmo. Da quell’esperienza ne germogliarono altre, una in particolare: il festival “A Piena Voce” (ancora in collaborazione e presso il circolo Agorà e sopravvissuto per un po’ anche al nostro coro-corso), al cui interno si susseguirono incontri, laboratori, presentazioni di libri, proiezioni di film, cantate collettive e tanti concerti (da Ivan Della Mea a Gualtiero Bertelli, dal Canzoniere bresciano a Francesca Breschi, fino a Giovanna Marini…): Siamo tutt’ora orgogliosi di aver contribuito a portare a Pisa tanta ricchezza e bellezza.

Forse il “Coro Agorà” non era perfetto, ma certamente non è stato inutile: attraverso di esso moltissime persone si sono avvicinate al canto popolare, provando il piacere di cantare nella condivisione di valori profondi, scoprendo mondi (luoghi, realtà, persone…non solo musica e cultura) che non conoscevano e diventando spesso se non interpreti certamente fruitori appassionati e competenti (qualcuno anche più di noi, forse!). Inutile dire che insegnare ci ha insegnato tantissimo e che da ognuno abbiamo imparato qualcosa.

Un anno di svolta il 2007, fatto di incontri fruttuosi e scommesse, di studio e ricerca, ma soprattutto l’anno dell’incontro con gli appassionati e con i curiosi, l’anno in cui capimmo che il pubblico non soltanto si “conquista” ma anche e soprattutto si “crea”.

Eccovi un piccolo montaggio video della presentazione finale del primo ciclo d’incontri sul canto popolare al Circolo ARCI Agorà di Pisa. Era il 15 Dicembre 2007.

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