Alessandro Cei

Da sempre appassionato di musica e canzone d’autore, inizia a cantare e a suonare la chitarra a quindici anni. Ha studiato privatamente chitarra, lettura e teoria musicale. È laureato in C.M.T(Cinema, musica e teatro), presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, con una tesi dedicata a Giorgio Gaber e al Teatro canzone. Conseguita laurea magistrale in SAVS(Storia e Forme delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media) presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa.Giovanissimo incontra Simone Faraoni e con lui lavora alla preparazione di un repertorio che raccolga i brani più significativi dei cantautori italiani (De Andrè, Guccini, De Gregori, Gaber, Vecchioni). Inizia così, tra i due, una collaborazione feconda, che porterà alla creazione di alcuni brani originali composti a quattro mani.
Nel 2003 nascono i “Vincanto”, che inizialmente si occupano della canzone popolare toscana, ma presto si interessano a tutto il repertorio della musica popolare italiana, esibendosi in centinaia di concerti. Nel 2006 partecipa, assieme a Simone Faraoni, all’incisione del disco che il gruppo storico popolare Il bruscello di Castel del bosco prepara per il proprio XXV anniversario.Nel desiderio di approfondire lo studio e la ricerca sulla voce e sui canti di tradizione orale italiana,partecipa a molti seminari sul canto di tradizione orale italiano, con Giovanna marini, Sandra Boninelli, Francesca Breschi.
Nell’ambito del festival internazionale “Givin Voice” 2010 segue il laboratorio “DENTRO ALSUONO INTO THE SOUND”, condotto da Nini Julia Bang, Jean François Favreau e Jaroslaw Fret della compagnia TEATR ZAR (Polonia). A partire dal 2005 partecipa ad alcuni significativi progetti relativi alla canzone d’autore italiana, in particolare con gli “Umbre de muri” (formazione nata per riproporre dal vivo “La buona novella” ed altri successi di Fabrizio De Andrè) e gli “Ortigas” (quartetto dedito alla riscoperta del repertorio della canzone d’autore italiana degli anni 60’, in particolare Sergio Endrigo e Bruno Lauzi, con le canzoni dei quali realizzano anche uno spettacolo per bambini). Nel 2009 ha dato vita, assieme a Simone Faraoni, ai Nichel:, un progetto musicale dedicato alla scrittura a quattro mani di canzoni originali. Nel 2013 pubblicano il loro disco d’esordio: Dopo la fine del mondo.
Collabora con vari attori e compagnie teatrali: con Pilade Cantini porta in scena lo spettacolo di Teatro canzone Io so che Ivan, dedicato al cantautore Ivan Della Mea; da questo lavoro nasce L’apostrofo rosso, che vede ancora sul palco Cei e Cantini in un alternarsi di monologhi e canti; con le attrici Sonia Montanaro e Diletta Landi (Al canto del fuoco) lavora per le musiche e i canti di due performance replicate più volte:La figlia del mercante, tratta da Fiabe Italiane di Italo Calvino e Le belle furie, una rielaborazione di Le ragazze di San Frediano di Vasco Pratolini. Nel 2011 porta in scena uno spettacolo dal titolo La scala perle stelle, lavoro tra teatro e canzone dedicato ai canti di lotta tra ’800 e ’900.
Tiene dal 2006 assieme ai Vincanto, numerosi laboratori musicali, in particolare sui canti di tradizione orale italiani, rivolti ai bambini delle scuole elementari e medie superiori e agli adulti di tutte le età.